La sartorialità applicata ad una poltrona artigianale: il legno massello, il legno di recupero, i tessuti waxed antigoccia. Gli imbottiti contemporanei cuciti a mano di Alessia Bianco in una Bergere Q21 rivisitata.
La progettazione: della classica poltrona Bergere alla poltroncina contemporanea
Non mi ero mai cimentato nella progettazione di una poltroncina, ma ero parecchio tempo che mi ronzava in testa questa idea…
Amo da sempre lo stile delle vecchie Bergere, quelle in cui leggere il quotidiano, comode ma erette, iconiche con le loro elegantissime ali poggiatesta.
Il mio progetto era di prendere il formato Bergere, ridurlo di dimensioni e di peso per farne una poltroncina facilmente trasportabile, e proporlo in una veste lignea anziché foderata.
Gufo
Dai numerosi schizzi è venuto fuori un modello che nel suo design conserva poco dell’originale: le proporzioni tra seduta e braccioli, l’inclinazione dello schienale, e poco altro. Le ali poggiatesta sono diventate due piccole orecchie a punta, e sono loro ad aver dato il nome alla poltrona.
Il profilo triangolare del fianco è l’elemento centrale del disegno, e da lì si originano tutte gli altri elementi della poltrona.
I materiali: i legni
La struttura del pezzo è in legno di abete e rovere. Sia i fianchi che parte dello schienale sono diventate superfici da decorare con intarsi di varie essenze: rovere, acero, noce, castagno, alcuni piallati e levigati, altri tenuti al grezzo.
I cuscini: l’arte della sartoria di Abiuno
Poi ci sono i cuscini della seduta e dello schienale, e lì ho chiesto aiuto ad Alessia di Abiuno, originalissimo marchio di borse fatte a mano, che già aveva collaborato con noi per la tappezzeria di alcuni lavori.
Abbiamo provato ad importare tutte le peculiarità distintive delle borse Abiuno nel progetto, e sono venute fuori alcune belle trovate: l’alto cuscino della seduta ha una maniglia in pelle in bella vista proprio sul fronte della seduta, come fosse una valigia da prendere e portare via.
Il cuscino dello schienale invece è fissato alla struttura grazie a due cinghie di pelle che, passando all’interno di asole scavate nel legno, si fissano tra di loro sul retro della poltrona con vere e proprie fibbie. L’effetto finale è una sorta di zainetto aggrappato allo schienale della poltrona.
I tessuti “waxed canvas“
I tessuti utilizzati per questi componenti sono molto particolari: si tratta di waxed canvas, e Alessia se li fa spedire direttamente da storiche fabbriche inglesi. L’usura del tempo li rende sempre più belli.
“Gufo” è quindi un prototipo a doppio marchio: Laquercia21 e Abiuno; spero che questa collaborazione diventi l’occasione per approfondire uno studio sull’ergonomia e sulle possibili evoluzioni dell’oggetto poltrona, e magari, perché no, lanciare nel tempo una piccola serie di sedute imbottite.
Poltrona Gufo a Milano
Abbiamo presentato la poltrona Gufo durante il Fuorisalone 2018, potete andarla a provare da @Brandstorming, via Corsico 3.