Ammettiamo candidamente che la passione e la libertà con la quale, negli anni, abbiamo portato avanti la nostra ricerca ci ha condotto in territori a volte molto lontani da quelli di partenza. Alcuni progetti sono rimasti aperti, alcuni pezzi non hanno avuto un seguito.
Abbiamo inserito in questa sezione una selezione degli spunti per noi più significativi che speriamo di poter sviluppare nei prossimi anni.
Lo studio che in questi anni abbiamo fatto sulle librerie e sulle pareti attrezzate, spingendoci ai limiti della ricerca del movimento e della leggerezza, ci ha posti di fronte a numerosi problemi costruttivi e progettuali. Una soluzione interessante, in grado di coniugare libertà espressiva e semplicità costruttiva, ci è venuta usando le lamiere di ferro forate e colorate. L’idea è quella di fissare il gioco sinuoso delle mensole e dei moduli contenitori ad un supporto in ferro, più semplice da montare e trasferibile al mutare delle esigenze. La forma delle lamiere colorate contribuisce a rendere dinamico il disegno della parete. Due prototipi di Librerie “Retina” sono entrati a far parte della mostra Mutabor nel marzo 2016.
Nel mese di novembre 2015 abbiamo realizzato la prima parete attrezzata utilizzando semplici parallelepipedi in legno e Mdf laccato, disposti uno sull’altro e fissati al muro con stop nascosti. Abbiamo dato a questi parallelepipedi il nome di “Scatole”. Nei mesi seguenti abbiamo realizzato numerosi progetti con le “Scatole” e li abbiamo inclusi nella nostra mostra “Mutabor”. Scatole capovolte, aperte, chiuse, grandi, piccole, una sopra l’altra, colorate o bianche, in legno o con materiali di recupero. Abbiamo inventato animali stilizzati che salgono sopra ai mobili e ai termosifoni, e pareti a giorno che separano i differenti ambienti di una casa.
Inizialmente abbiamo disposto le “scatole” lungo le pareti in modo libero, come balocchi sotto l’albero di Natale, sprimentando equilibri visivi sempre più arditi: piramidi capovolte e rombi irregolari. Poi, per caso, ad alcune scatole sono spuntate le gambe e sono nati i primi “esseri scatole”: abbiamo chiamato questi nuovi amici metafisici i Balocchi, in onore di Babbo Natale.
Ci siamo chiesti se fosse possibile pensare alla ceramica come materiale per costruire la struttura di un mobile e non solo come piastrelle da applicare o dettagli di abbellimento.
Martina Lignini ha disegnato e realizzato delle lastre di ceramica dipinte a mano con smalto rosso che sono diventate parti integranti della credenza di piccola taglia Martina, creando tagli irregolari, spigoli sinuosi e “liquidi” e piani d’appoggio insoliti e contemporanei.
La famiglia delle Dispense Gambe Bianche ha un albero genealogico molto ricco, dalla progenitrice sono nati figli, nipoti e pronipoti, uno di loro ha sentito l’esigenza di distinguersi dalle altre. Le lampade-antenne sono spuntate un bel giorno ed è entrata di diritto nel paese dei Balocchi.
Gonne, corpetti, gilet, camicie, jeans con i loro bottoni, le loro pieghe sono diventati sportelli-tendina. Ma un vestito si mette e si toglie, si cambia, si lava… si sceglie.
Il progetto delle librerie vestite è coniugare una libreria in rovere o bianca realizzata su misura tenendo conto di tutte le esigenze funzionali con una semplice idea: una fascia elastica sportello-tendina che può essere messa, tolta, spostata, cambiata, lavata… scelta.
Abbiamo collaborato con Marzia dal Febbraio 2015 fino alla realizzazione della nostra mostra Mutabor: abbiamo inserito i suoi quadri in due nostri progetti di mobili, una credenza bassa e un totem. Per noi è importante coinvolgere nel processo di creazione di un arredo esperienze e vocazioni diverse.
Scegliete voi gli ingredienti.
Il nostro è un catalogo aperto che può fornirvi elementi utili.
Partite da un’idea già realizzata, mescolate i vari ingredienti
(forme, concetti, finiture, essenze, legni di recupero, etc.)
per arrivare al vostro progetto “su misura”.
Al resto pensiamo noi!
Realizziamo una prima bozza di progetto con un disegno in 3D
per avere una visione generale del mobile desiderato;
formuliamo inoltre delle proposte alternative
cercando il giusto equilibrio tra le richieste del cliente e la funzionalità del progetto.